VPS35 nella patogenesi del Parkinson

 

 

ROBERTO COLONNA

 

 

NOTE E NOTIZIE - Anno XXI – 10 febbraio 2024.

Testi pubblicati sul sito www.brainmindlife.org della Società Nazionale di Neuroscienze “Brain, Mind & Life - Italia” (BM&L-Italia). Oltre a notizie o commenti relativi a fatti ed eventi rilevanti per la Società, la sezione “note e notizie” presenta settimanalmente lavori neuroscientifici selezionati fra quelli pubblicati o in corso di pubblicazione sulle maggiori riviste e il cui argomento è oggetto di studio dei soci componenti lo staff dei recensori della Commissione Scientifica della Società.

 

 

[Tipologia del testo: RECENSIONE]

 

In passato le forme eredofamiliari di malattia di Parkinson erano distinte nelle due categorie mendeliane, autosomica dominante e autosomica recessiva; negli anni recenti, oltre ad aver individuato una lunga lista di geni associati alla patogenesi di questa patologia neurodegenerativa, è risultato evidente che le varianti di geni del Parkinson mendeliano, come SCNA e LRRK2, aumentano la probabilità di sviluppo delle forme dette idiopatiche, sporadiche o non-mendeliane.

La costante identificazione di nuove varianti di geni associati alla seconda malattia neurodegenerativa per frequenza dopo la malattia Alzheimer e l’evidenza della cooperazione di più geni nello sviluppo di alcune forme, hanno fatto sorgere la domanda su come tali varianti possano cooperare nell’induzione dei processi patologici. Katy R. McCarron e colleghi di un team inglese coordinato da Michael Clague hanno focalizzato la loro attenzione sul costituente del retromero VPS35 (D620N), associato alla patologia parkinsoniana attraverso la sua interazione col complesso WASH, e hanno ottenuto risultati di sicuro interesse.

(McCarron K. R. et al., The Parkinson’s disease related mutant VPS35 (D620N) amplifies the LRRK2 response to endolysosomal stress. Biochemical Journal – Epub ahead of print doi: 10.1042/BCJ20230492, Feb. 2024).

La provenienza degli autori è la seguente: University of Liverpool, Liverpool, (Regno Unito); University of Sheffield, Sheffield (Regno Unito).

Per un’introduzione alla malattia di Parkinson e un aggiornamento su LRRK2 si veda in Note e Notizie 28-10-23 Ruolo della proteina del Parkinson LRRK2.

Katy R. McCarron, Michael Clague e colleghi hanno generato linee isogeniche di cellule esprimenti per induzione sia la forma normale (wild-type) che la forma mutante del costituente del retromero VPS35 (D620N). In tal modo, i ricercatori hanno creato un ambiente biologico ideale – perché l’espressione relativa riflette l’occorrenza fisiologica – entro cui testare gli effetti della mutazione proposti in alcuni studi recenti.

L’osservazione sperimentale ha confermato che la mutazione considerata compromette l’associazione di VPS35 con il complesso WASH (Wiskott-Aldrich Syndrome Protein and SCAR Homolog), ma non ha trovato alcun difetto nel reclutamento di WASH agli endosomi, né nella distribuzione dei recettori lisosomiali, del recettore del mannoso-6-fosfato indipendente dal catione e della Sortilina[1].

I ricercatori hanno rilevato e dimostrato che VPS35 (D620N) accresce l’attività della chinasi associata al Parkinson LRRK2 verso RAB12 in condizioni basali. Inoltre, è emerso che VPS35 (D620N) amplifica la risposta di LRRK2 allo stress endolisosomiale con la conseguenza di un’aumentata fosforilazione di RAB10 e RAB12.

Comparando vari tipi di stress lisosomiale, quale quello dell’antibiotico ionoforo nigericina[2] e quello dell’agente membranolitico LLOMe, McCarron e colleghi sono riusciti a dissociare l’accumulo di fosfo-RAB dalla rottura di membrana.

 

L’autore della nota ringrazia la dottoressa Isabella Floriani per la correzione della bozza e invita alla lettura delle recensioni di argomento connesso che appaiono nella sezione “NOTE E NOTIZIE” del sito (utilizzare il motore interno nella pagina “CERCA”).

 

Roberto Colonna

BM&L-10 febbraio 2024

www.brainmindlife.org

 

 

 

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[1] La Sortilina (SORT1) è una glicoproteina di membrana tipo I codificata dal gene SORT1 sul cromosoma 1 (nell’uomo), appartiene alla famiglia recettoriale Vps10p ed è massimamente abbondante nel sistema nervoso centrale.

[2] La nigericina (C40H68O11, derivata da Streptomyces hygroscopicus e isolata dal suolo della Nigeria negli anni ’50) agisce come ionoforo di H+, K+, Pb2+; comunemente è un antiporter di H+ e K+.